Lettere dalla Kirghisia by Silvano Agosti

Lettere dalla Kirghisia by Silvano Agosti

autore:Silvano Agosti
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-04-28T12:00:00+00:00


Con noi o senza di noi

verrà il tramonto

e sarà magnifico...

Poeta kirghiso

settima lettera

Kirghisia, 22 agosto

Cari tutti,

nelle vie e nelle piazze della Kirghisia non ho visto un solo poliziotto o un vigile urbano.

«Ma la polizia? Esiste ancora in Kirghisia la polizia?»

Il mio accompagnatore sembra sempre più preparato alle mie domande, del resto chiunque di voi le farebbe visitando questo Paese.

«Ci sono i guardiani della pace incaricati di osservare che nessuno si comporti in modo scorretto.

«Fino a qualche tempo fa, gli ultimi poliziotti che abbiamo avuto, in casi estremi si servivano di armi che addormentano.

«Invece di sparare pallottole mortali, l’arma era provvista di una capsula che iniettava nel corpo della persona da neutralizzare una sostanza che addormenta.

«Quasi tutti, al risveglio, erano talmente felici di non essere morti che si prestavano subito a riparare gli eventuali torti commessi.

«Ma ormai le persone hanno imparato a rispettarsi, a trattarsi l’un l’altro come capolavori e allora non c’è più bisogno neppure delle pallottole che addormentano.

«Anche i poliziotti, come prima i militari, sono scomparsi dalla nostra società.»

Mi stupisce sempre più questo Paese dove la serenità si espande a macchia d’olio, per le strade, sui volti dei passanti, sui muri delle case, perfino nel muoversi armonico degli animali e dei bambini.

«Ma non vi annoiate a essere sempre felici?»

«Felici proprio non lo siamo ancora. Ci manca forse la vostra felicità.

«Comunque siamo sulla strada giusta. Ognuno ormai ha il necessario per vivere bene, senza dover dare in cambio del lavoro il tempo della vita stessa.

«Abbiamo inoltre ben presto capito che chi lavora meno produce di più e meglio.

«Non esistono più errori, qualsiasi lavoro, non durando più di poche ore al giorno, consente una lucidità perfetta della mente.

«Come potremmo annoiarci, visto che abbiamo mille occasioni per scoprire sempre più la vastità della vita?

«Al tempo in cui ognuno di noi separava continuamente il bene dal male e il male sembrava essere divenuto il prezzo indispensabile del bene, anch’io ero convinto che una vita serena, troppo serena, sempre serena, potesse portare la noia.

«Poi ho scoperto la creatività, emozione inestinguibile, che nessuno prima poteva provare, perché tutti avevano sempre da fare, il tempo dell’esistenza era ogni giorno più esiguo e portava la maggior parte degli uomini alla depressione, spesso alla disperazione.

«Avevamo dimenticato, tutti, che sul pianeta si vive una volta soltanto e che l’occasione della vita è unica e non si ripete.

«Ci avevano costretti a credere che fosse necessario solo lavorare, lavorare e lavorare.

«Poi avevamo anche dimenticato l’inestimabile valore di ognuno di noi e ci svendevamo per poco denaro a datori di lavoro voraci, senza avere in cambio altro che l’ansia per il futuro e la depressione come traccia del passato.

«Inoltre eravamo talmente lontani da noi stessi che perfino ringraziavamo quelli che, dandoci un lavoro, ci toglievano il tempo indispensabile per vivere.

«Ma ora tutto questo almeno qui è finito.

«In pochi anni abbiamo sconfitto la corruzione politica, le droghe, la prostituzione, la pubblicità, le malattie nervose e organiche da stress, l’ostilità degli uni verso gli altri, quasi sempre causata da una scarsa stima in se stessi.

«Le



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